Blog & Media

Come triplicare il valore aziendale e le performance economiche? Retention, produttività e salute psicologica sono la chiave

La ricerca offre dati convincenti per considerare l'esperienza positiva dei collaboratori in azienda come una strategia di investimento solida per il futuro.


Retention, produttività e salute psicologica triplicano il valore aziendale e le performance economiche

Leader, abbiate il coraggio di ascoltare

 

Un articolo di Ted Kitterman, Content Manager di Great Place to Work® Inc., Valentina Maserati, Communication Manager e Alessandro Zollo, Partner e Ceo di Great Place to Work® Italia.

crescita aziendale e employer experience

Le aziende che compaiono all’interno della Classifica di Fortune “100 Best Companies to Work For®” hanno performance di mercato superiori alle altre per un fattore moltiplicativo pari a 3,36 - secondo l'indice globale FTSE Russell dell’omonimo data provider1.

FTSE Russell ha elaborato 25 anni di dati di mercato e ha sviluppato un indice basato sulle società che fanno parte della classifica annuale delle 100 migliori aziende per cui lavorare, stilata da Great Place To Work®.

FTSE Russell ha analizzato i rendimenti annuali delle società in classifica quotate in borsa e ha confrontato tali risultati con altri benchmark di mercato. Chiunque avesse investito nelle 100 Best Companies, avrebbe più che triplicato ciò che un investimento simile avrebbe potuto generare in un portafoglio di investimento medio. In altre parole, 100 dollari investiti nel 1998 sarebbero oggi pari a 539 se investiti in un qualsiasi fondo che replica l’andamento del mercato e 1811 $ se investiti nell’ipotetico fondo che investe solo nelle aziende migliori in cui lavorare decretate dagli stessi collaboratori.

Sebbene i dati retrospettivi non siano una garanzia di futuro successo sul mercato, la ricerca offre dati convincenti per considerare l'esperienza positiva dei collaboratori in azienda in una strategia di investimento.

"La misurazione ti dà un'idea", afferma Catherine Yoshimoto, direttore della gestione dei prodotti, FTSE Russell. "Ti dà informazioni che prima non avevi."

 

Lo stesso accade nel mercato italiano. Cambiando prospettiva rispetto al valore azionario e andando ad analizzare le performance economiche delle aziende Best Workplaces Italia, confrontandole con la media Istat delle crescite di fatturato Industria e Servizi, verifichiamo risultati non troppo dissimili da quelli americani.

Nel grafico soprastante è infatti riportato in rosso il primo trend facente riferimento al Trust Index© storico delle Aziende in Classifica mentre, sottostante in blu, il trend storico della crescita/diminuzione del fatturato delle stesse aziende. In nero, infine, il trend storico della crescita/decrescita del fatturato di Industria e Servizi negli stessi anni in cui sono calcolati gli altri dati (Elaborazione GPTW su dati ISTAT). E’ intuitivo notare come, a parte il 2020, le linee rossa e blu seguano una tendenza molto simile. Si registra, infatti, una correlazione di 0,75 tra Trust Index© (rosso) e crescita di fatturato (blu) che, addirittura, si attesta a 0,98 se non si considera l’anno eccezionale di pandemia2. I dati dimostrano come:

  • Le aziende Best crescono sempre, anche in periodi di crisi (2013, 2020);
  • La forbice tra aziende eccellenti e media del mercato si sta ampliando sempre più (nel 2022 arriva a più del 17%;
  • In 11 anni, le aziende, i cui collaboratori hanno dimostrato maggior fiducia nel management nei colleghi e nell’organizzazione, sono cresciute cumulativamente del 153% contro una media nazionale che si ferma a 12%;
  • Le aziende migliori ripartono meglio e più velocemente dopo le crisi perché hanno persone orgogliose e convinte della propria missione personale e aziendale.

Una nota a margine merita il 2020. L’anno della pandemia è stato l’unico anno in cui, ad un aumento del Trust Index©, non è corrisposto un aumento della crescita economica. Il fatto è spiegabile semplicemente: nell’anno della pandemia le aziende migliori hanno concentrato la maggior parte dei loro sforzi nello stare vicino alle persone, aiutandole psicologicamente, aiutando le loro famiglie, diminuendo le distanze e supportandoli anche dal punto di vista economico. Pur accusando sotto il punto di vista economico, non hanno mai voluto far mancare il proprio appoggio alle persone e alle famiglie dei propri collaboratori. Le persone hanno riconosciuto questo sforzo con una percezione ancora più positiva del 2019 ma, dato il contesto economico, non sono riuscite a produrre, se non per alcuni settori (Pharma e IT su tutti) una crescita superiore a quella del 2019

Il valore della cultura

Quali sono le metriche che gli investitori possono utilizzare per capire se un'azienda ha dipendenti performanti e una cultura organizzativa contraddistinta da un sentimento di fiducia? Le aziende che regolarmente figurano nella Classifiche Best Workplaces in tutto il mondo hanno alcune caratteristiche comuni che permettono di ricavare indicazioni molto utili. Ecco alcune delle metriche che distinguono le migliori aziende, secondo l'analisi di Great Place To Work®:

  1. Retention: la fidelizzazione dei collaboratori
  2. Salute psicologica ed emotiva dei collaboratori;
  3. Produttività: la volontà dei collaboratori di andare oltre quanto normalmente richiesto.

 

  1. Employee retention

Le 100 migliori aziende per cui lavorare negli Stati Uniti registrano un tasso di turnover che è la metà rispetto alle organizzazioni del medesimo settore. Il tema delle dimissioni deve essere certamente un focus di attenzione per le imprese: quando le persone lasciano l'azienda, portano con sé le loro relazioni, conoscenze istituzionali, capacità tecniche e il loro contributo al valore aziendale.
Ecco perché la fidelizzazione è un indicatore importante della futura performance aziendale.

I dati sul turnover medio italiano non sono così alti come quelli statunitensi a causa della differenza dei due mercati del lavoro. Il Turnover medio volontario delle aziende Best Workplaces in Italia è infatti pari all’8%, quello delle aziende non in classifica al 12%. Se però, consideriamo un’azienda media, che non si misura con noi, e che insiste su territori come la Lombardia e ancor di più Milano, i tassi di uscita volontaria arrivano al 30/40%, soprattutto in alcuni settori come l’informatica o i servizi professionali.

Date queste percentuali, se ipotizzassimo un’azienda di circa 300 persone con un turnover annuo del 12%, rispetto ad un’azienda con una cultura aziendale improntata alla fiducia reciproca (che scende all’8%), avremmo un delta di 12 dimissioni all’anno, 36 contro 24. Secondo alcuni studi il costo delle dimissioni in termini di costo della selezione, spesa per formazione e mancata produttività che ha una durata media di 6 mesi, porta il danno economico a circa il 60% della RAL della persona dimissionaria. Se, infine, ipotizzassimo una RAL media di circa 35.000 Euro, superiamo abbondantemente i 250.000 di minori costi per coloro che investono sulla misurazione e il miglioramento dell’esperienza lavorativa dei propri colleghi.

L’esempio porta a riflettere su quanto sia importante l’investimento nell’analisi della “people experience” al lavoro e della messa in atto di politiche di miglioramento continuo che permettano alle organizzazioni di crescere di più e, contemporaneamente, di diminuire i costi legati al turnover.

 

  1. Salute psicologica ed emotiva

Considerando le 100 Best americane, l'83% dei dipendenti afferma di trovarsi in un posto di lavoro sano dal punto di vista psicologico, rispetto al 52% della media delle aziende statunitensi.

In Italia i risultati sono ancora più estremi. Nelle aziende migliori per cui lavorare i collaboratori che affermano di lavorare in luoghi di lavoro sani dal punto di vista psicologico sono l’87%, mentre la media nazionale è pari al 41%. Questa differenza di 46 punti percentuali rispetto ai 31 punti statunitensi dimostra come in Italia si stia facendo ancora troppo poco per ridurre stress e cause di born-out.

Quando non si vive un ambiente di lavoro sano, l'innovazione e la produttività ne risentono. La sicurezza psicologica e il modo in cui i dipendenti si sentono riguardo all'assunzione di rischi sul posto di lavoro, sono elementi chiave di una cultura dell'innovazione.

Gli investitori potrebbero voler considerare come un'azienda stia creando una cultura in cui le persone possono generare nuove idee, sviluppare nuove competenze e spingersi verso nuovi livelli di performance. Inoltre, i costi relativi al born-out o alla perdita di produttività di persone in difficoltà sono ancora poco investigati ma sicuramente di impatto anche sul conto economico delle aziende.

Secondo un recente studio di Pew Research, meno della metà dei lavoratori statunitensi si prende tutto il tempo libero retribuito disponibile. Ciò indica un potenziale vantaggio competitivo per gli investitori che identificano le aziende che stanno dando ai propri dipendenti spazio per crescere al di fuori dell’ambito lavorativo.

 

  1. Produttività: sforzo discrezionale e produttività

Le performance contano e le aziende nella Classifica delle 100 Best americane non fanno eccezione. Il fatturato per dipendente è una metrica chiave che molti investitori esaminano perché rappresenta la produttività dei collaboratori e perché è un’ottima misura di confronto settoriale. Nel caso delle migliori aziende per cui lavorare negli Stati Uniti è il doppio della media nazionale.

Ma ciò che conta è anche come si ottiene quest’aumento di produttività.

Queste aziende hanno trovato il modo di ricevere di più dai propri collaboratori investendo nella loro crescita e nel loro sviluppo, con successivi riscontri positivi. L’88% dei dipendenti delle 100 Best afferma di essere disposto a fare un extra-effort nel proprio lavoro, mentre solo il 52% dei lavoratori di un’azienda media dichiara la stessa cosa. Anche in questo caso i risultati italiani, pur andando nello stesso verso, hanno intensità profondamente diverse. Nelle migliori aziende per cui lavorare in Italia, infatti, l’89% dei collaboratori dichiara che i loro colleghi sono pronti a dare qualcosa in più per portare a termine il lavoro, mentre la media nazionale si attesta ad un misero 25%, dimostrando come la distanza tra il meglio e la media italiana sia veramente enorme.

Quando si valuta la salute di un'azienda, è fondamentale conoscere il punto di vista delle persone che quotidianamente vivono quella realtà.

Occorre quindi chiedersi: i lavoratori sono davvero coinvolti nella mission dell'azienda, la supportano e la promuovono? Oppure i dati sulla produttività mascherano una cultura profondamente malsana, in cui le persone non si sentono a proprio agio, falsificano i numeri e non segnalano gli errori per paura di ritorsioni?

Ascoltare i propri collaboratori permette di ottenere una panoramica veritiera del clima organizzativo e, di conseguenza, una sorta di fotografia dello stato di salute e delle prestazioni di un'azienda.

Da qui si parte per lavorare nella direzione di un aumento della produttività dell’economia italiana che da troppo tempo vede l’Italia fanalino di coda d’Europa.

 

Come valutare le performance di un’azienda

Great Place to Work®, società di consulenza manageriale parte del network Great Place to Work® International e presente in oltre 60 Paesi del mondo è specializzata nell’analisi dell'esperienza lavorativa, nella consulenza organizzativa e nell’Employer Branding. Ogni anno, nel mondo, analizza 15.000 aziende raccogliendo il parere più di 6 milioni di persone, per questo motivo è riconosciuta come punto di riferimento mondiale sulla cultura organizzativa.

Attraverso una Survey Platform proprietaria, è in grado di analizzare il clima aziendale e ottenere feedback dai collaboratori delle diverse aziende sulla propria work experience, lo staff engagement e il grado di soddisfazione.

Attraverso strumenti di analisi, supporta le organizzazioni nel processo di analisi della propria cultura organizzativa, le affianca nel loro processo di crescita e le aiuta su come e dove intervenire per migliorare l’intera azienda.

Vuoi scoprire come possiamo supportare la crescita della tua azienda? Contattaci!


 

1- (FTSE Russel è una divisione della Borsa di Londra che produce indici di borsa tra i quali proprio il Russel 3000 e il Russell 1000. Il Russell 3000 è l’indice che misura le performance azionarie delle 3.000 più grandi aziende a capitale pubblico americano ed è considerato un benchmark dell’intero mercato azionario americano. Il Russel 1.000 misura le migliori 1.000 del Russel 3.000).

2 - Il dato di correlazione è l’R di Pearson che può avere un valore tra 0 e 1: più il numero tende ad 1, maggiore è l’associazione tra due variabili.


Similar posts

Ti sei già iscritto alla newsletter?

Ricevi i migliori consigli e le news dal mondo del lavoro
direttamente nella tua casella di posta.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER