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La carta vincente per trattenere i Talenti

Articolo pubblicato su L'Economia del Corriere della Sera del 25 giugno 2018 scritto da Alessandro Zollo


La carta vincente per trattenere i Talenti

La carta vincente per trattenere i Talenti


Vi proponiamo l'articolo pubblicato su L'Economia del Corriere della Sera il 25 giugno 2018, a cura di Alessandro Zollo - Amministratore Delegato Great Place to Work® Italia.

Ecco L'anteprima dell'articolo, a seguire un approfondimento sulla tematica welfare:

Articolo AZ 25 Giugno 18 

Articolo pubblicato su L'Economia del Corriere della Sera del 25 giugno 2018

Articolo di Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work® Italia

 


Il welfare aziendale è generalmente inteso come la gamma di servizi e di politiche che le organizzazioni offrono ai propri collaboratori al fine di migliorarne la vita privata e lavorativa mettendoli in grado di dare il meglio di sé. L’intervento governativo che ormai dal 2016 ha reso, non solo auspicabile, ma conveniente il ricorso a questo modello di retribuzione, ha ormai definitivamente sancito la nascita del terzo pilastro della retribuzione dei lavoratori. Accanto ad una retribuzione fissa (RAL) ed una variabile (RAV), si affianca una retribuzione in “servizi” che sta diventando sempre più differenziante per le organizzazioni che vogliono selezionare le persone migliori sul mercato del lavoro e, soprattutto, le vogliono mantenere in azienda.

L’osservatorio Welfare di Assolombarda ci dice che il 33% delle aziende italiane ha introdotto il welfare nei loro accordi aziendali (60% in Lombardia). Ma di quale welfare stiamo parlando? Generalmente di previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa. Dal 2017, però, hanno fatto il loro massiccio ingresso nel mondo del welfare i servizi di supporto alle famiglie per l’istruzione dei figli o per attività culturale e ricreative (87%).

Ma come si comportano le migliori aziende d’Italia? Le aziende “Best Workplaces”, pubblicate su L’Economia lo scorso marzo, investono anch’esse in piani previdenziali (61% dei casi) e in assistenza sanitaria (86%) ma con caratteristiche alquanto peculiari. La quasi totalità di chi sceglie questo servizio integrativo inserisce il rimborso dei medicinali (88%), le cure oculistiche (98%) e le cure dentali (98%). Alcune però si spingono oltre, si arriva al rimborso per le spese di medicina alternativa (49%) e addirittura alle cure per la fertilità (44%).

Offrono inoltre servizi in ufficio come snack e bevande gratuite (76%), servizi di supporto al benessere fisico come accordi con palestre o palestre interne (89%) e servizi di supporto psicologico per prevenire i casi di eccessivo stress. Sarà per questo che l’86% dei collaboratori di questi great place to work dichiara di voler rimanere in azienda per un lungo periodo di tempo?
L’offerta prevede anche un’ampia varietà di flessibilità temporali che ormai sono il vero cuore del lavoro agile e che sono complementari ai servizi offerti in ufficio. Dal part time, al job sharing, ai tempi flessibili allo smartworking (71%).

Ad oggi, la guerra dei talenti si combatte proprio su questi servizi a cui soprattutto i millennials sembrano essere molto sensibili. E’ molto più difficile comparare un’offerta economica così complessa e variegata con una basata solo su RAL, o su RAL + bonus. Infatti, nelle aziende con un’offerta di servizi di welfare così amplia, il tasso di abbandono volontario è appena del 5,2%.

Nell’ambito degli strumenti di welfare aziendale, un’azienda molto innovativa è SAS. L’azienda leader nei software statistici ha implementato un sistema di Benefit flessibili. Il meccanismo è semplice: l’azienda assegna una quota di budget per il welfare dei dipendenti fissando una cifra per categorie omogenee in modo tale che il lavoratore possa scegliere le voci di spesa per lui più utili.  L’offerta dei servizi spazia dalle spese in istruzione, alle rette per l’asilo nido e la scuola materna, ai fondi pensione, alle vacanze, alla mobilità sostenibile.

Anche aziende come Mars lavorano moltissimo sull’offerta di servizi per i propri Associati (già il fatto che non siano dipendenti la dice lunga sulla cultura aziendale). Oltre ai servizi che abbiamo visto in precedenza, tutti presenti nella loro offerta, troviamo anche servizi innovativi come i corsi di guida sicura e quelli di riparazione auto con presa in ufficio. Una delle politiche di Mars che ha però stupito noi studiosi organizzativi è la vicinanza agli animali domestici. Mars è un’azienda pet-friendly, il che vuol dire che in qualsiasi giorno della settimana si può portare il proprio amico a quattro zampe in ufficio. Questo è welfare? Onestamente non lo so, ma proviamo a considerare il legame che si può avere con un’organizzazione che permette di essere se stessi in ufficio al tal punto da dare il ben venuto al proprio animale domestico. Quanto vale questo per un dipendente, pardon, associato?

Questi casi ci insegnano che, in tempi di nuovo umanesimo dell’era delle macchine, non è più il 10% in più di RAL che fa la differenza, ma un legame emotivo con le proprie persone e la capacità delle organizzazioni di risolvere almeno alcuni dei problemi dei propri collaboratori.

Il tutto, come ovvio, tornerà indietro in fedeltà, fiducia e produttività.  


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